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Le erbe spontanee

Buongiorno a tutti/e,

la primavera è arrivata e molte persone mi chiedono per quanto riguarda la raccolta delle erbe selvatiche per questo oggi ve ne parlo. Ma prima vorrei iniziare con una filastrocca di Gianni Rodari che dedico a tutti i bimbi e le bimbe e, con un po’ di ironia, a tutti quelli che non si accorgono che la primavera è arrivata.

 

Filastrocca di primavera

più lungo è il giorno, più dolce la sera.

Domani forse tra l’erbetta

spunterà la prima violetta.

O prima viola fresca e nuova

beato il primo che ti trova,

il tuo profumo gli dirà,

la primavera è giunta, è qua.

Gli altri signori non lo sanno

e ancora in inverno si crederanno:

magari persone di riguardo,

ma il loro calendario va in ritardo.

 

La raccolta delle erbe è una tradizione ed esplorare il mondo dei saperi in cui occupano un ruolo alimentare foglie, steli, fiori di piante selvatiche è quasi un viaggio tra memorie e esperienze dirette.

Un ruolo che ha origine nello stretto rapporto con la terra, gli ambienti, la Natura, per cui con questa tradizione che ha coinvolto le comunità umane in tutto il Pianeta, si entra in una conoscenza che abbraccia più ambiti disciplinari (botanica, sociologia, ecologia, storia del territorio, antropologia culturale, erboristeria)

Nell’uso popolare di queste piante sono emerse, inoltre, consapevolezze di alimenti che “fanno bene” al corpo, alla salute.

 

Cibo o medicina allora?

 

direi “cibo-medicina” che trova conferme scientifiche per la presenza di importanti principi nutraceutici (polifenoli, antiossidanti e vitamine).

 

Dove raccogliere le erbe spontanee commestibili

 

Prima di tutto, un suggerimento fondamentale: se decidete di raccogliere delle erbe spontanee commestibili, evitate i siti inquinati. Dunque non raccoglie le piante selvatiche nate, ad esempio, a bordo strada o ai margini di un campo agricolo dove si fa uso di pesticidi chimici.

 

Quali erbe ci sono in questa stagione?

 

Molti germogli come il luppolo (bruscandoi), il pungitopo (rust).

le ortiche, la valerianella, il tarassaco e le varie cicorie, aglio orsino, la malva, l’acetosa, la melissa, il silene(sciopetin)…..

E mille altre erbe che potete preparare in mille modi: risotti, zuppe, torte salate, frittate, salse……

Se volete saperne di più contattatemi pure sarà un piacere e vi do appuntamento in luglio al Giardino Botanico del Consiglio per una giornata insieme per scoprire proprietà ed utilizzi delle erbe del “giardino dei semplici”

 

Buon raccolto

 

Margherita

Dott. Margherita Buggero Naturopata

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LE PROPRIETA’ DELLA CANNABIS SATIVA

Salve a tutti/e dopo un po’ ci risentiamo per continuare il percorso per conoscere molte proprietà di questa incredibile pianta che è la CANAPA.

Questo periodo di interruzione è però stato molto proficuo per questo argomento in quanto sono stata impegnata in un Master dell’università  per appofondire le ultime ricerche sulla Canapa.

E oggi possiamo riprendere il discorso con maggior informazioni e vi parlerò del: CBD

Il CBD è una delle centinaia di molecole presenti nella pianta della Canapa. È un cannabinoide, cioè  una sostanza attiva che agisce sui ricettori del nostro corpo presenti sul sistema nervoso, sugli organi, sul sistema immunitario ecc. . Il CBD è un componente che non è psicotropo, non crea dipendenza e non presenta tossicità.

La ricerca degli effetti del CBD è appena all’inizio, ma le prospettive sono veramente infinite. Questa molecola si dimostra grandi proprietà terapeutiche in particolare:

  • Avrebbe proprietà antalgiche e antinfiammatorie
  • Combatterebbe l’ansia e la depressione
  • Lenirebbe i sintomi dell’epilessia e della sclerosi multipla
  • Ancora, agirebbe contro alcuni disturbi psichici, come la schizofrenia
  • Infine alcuni studi suggeriscono addirittura che, ad alte concentrazioni, il CBD agirebbero come inibitori nella proliferazione delle cellule tumorali di alcuni tipi di cancro, e che ridurrebbe il rischio di necrosi del tessuto muscolare cardiaco a seguito di infarto del miocardio.

Ma come funziona il CBD?

È una delle principali domande che scienziati di tutto il mondo si sono posti

Il CBD può, secondo importanti studi scientifici e le esperienze di chi l’ha provato, modulare alcuni meccanismi già sono esistenti all’interno del nostro corpo. In pratica il CBD agisce sul sistema immunitario o indirettamente su un processo infiammatorio ripristinando l’equilibrio originario.

Il CBD comporta quindi una modulazione indiretta di una alterazione del sistema endocannabinoide umano che può essere stata provocata da patologie o traumi.

Ci sono studi tecnici sperimentali molto interessanti che dimostrano che il CBD riduce gli stati di ansia, anche postraumatici, attivando dei neuroni nelle regioni limbiche e paralimbiche, che contribuiscono a ridurre l’eccitazione neuronale e, di conseguenza, l’ansia soggettiva da situazioni paurose.

CBD e sistema endocannabinoide

Il sistema endocannabinoide è un complesso biologico presente all’interno corpo umano che agisce sulla regolazione di una grande varietà di processi sia fisiologici che cognitivi, come l’appetito, la sensazione di dolore e l’umore. E’ composto da una serie di specifici recettori che interagiscono con i cannabinoidi (CBD). I recettori cannabinoidi ricevono le informazioni dai fitocannabinoidi presenti nel CBD e si attivano creando un complesso sistema che controlla molti dei sistemi del nostro organismo.

 

Grazie a tutti per l’attenzione aspetto vostri commenti ed eventuali domande

Dott. Margherita Buggero

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Dieci anni di Nordic Walking

DIECI ANNI DI NORDIC WALKING

Dieci anni fa quando ho cominciato a praticare il Nordic Walking non avrei mai immaginato di trovarmi oggi così coinvolto in questa attività, la nostra associazione Asd Hills gode per fortuna di buona salute e le prospettive per il futuro sono ottime, con una media annuale di 150 camminatori, con i nostri 12 Istruttori e un Maestro stiamo proponendo le nostre attività ogni giorno della settimana ai nostri Soci che partecipano con grande entusiasmo.

Oggi vorrei parlarvi degli innumerevoli vantaggi che si hanno praticando questa attività che sta riscontrando un grande successo in tutto il mondo, le attività in palestra vedono un notevole calo dei partecipanti mentre le attività outdoor vivono una stagione straordinaria, complice anche la recente pandemia, anche se la tendenza era chiara già da tempo.

Foto del 2019

Indubbiamente le attività all’aperto hanno dalla loro parte innumerevoli attrazioni: nel nostro caso il costo è minimo, c’è sempre a disposizione un Istruttore o un Maestro, si può modulare l’intensità a seconda della preparazione fisica dei partecipanti, ci si allena, si socializza e si scopre il territorio, io stesso dopo dieci anni di Nordic Walking mi stupisco ancora delle possibilità che offre la nostra zona, della sua straordinaria bellezza e di come vedo crescere la passione e la forma fisica dei nostri Soci.

Per il 2021 abbiamo grandi progetti, la realizzazione di un Nordic Walking Park con i suoi 8/10 percorsi nella CORE ZONE del recente sito Unesco, per un totale di più di 90 km che faranno scoprire il territorio dei vari comuni che attraverseranno, ovviamente non solo adatto alla nostra disciplina ma anche alle escursioni, le camminate per tutti e i giri in bicicletta, l’allargamento delle nostre attività all’escursionismo, alle uscite con le ciaspe, ai viaggi, ai Cammini d’Italia e a proposte culturali, al Nordic Walking Workout a tempo di musica, alle convenzioni con 20 negozi, alla creazione di una Scuola Certificata e altre cose che stiamo perfezionando.

La prossima volta vi descriverò nei dettagli i notevoli benefici fisici ma anche psicologici nel praticare il Nordic Walking

Giuliano Poletto Maestro della Scuola Italiana Nordic Walking e Tecnico di 1° livello Fidal

 

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Cannabis Sativa

La Canapa, Cannabis sativa, è una pianta erbacea che è tornata ad essere coltivata dopo anni di abbandono. Negli anni ’50 l’Italia era il secondo maggior produttore di canapa al mondo (dietro soltanto all’Unione Sovietica)

La canapa sativa, la così detta light, è la tipologia di canapa non psicoattiva e in questa serie di articoli vi parlerò di questa varietà.

Questa varietà viene utilizzata anche in campo alimentare in modo particolare i semi si prestano a molte preparazioni in cucina.

SEMI DI CANAPA

Hanno un gradevole sapore di nocciola e una consistenza morbida e delicata e sono un alimento di eccezionale valore nutrizionale, in quanto sono ricchi di acidi grassi polinsaturi, come l’acido linolenico (ALA), linoleico e alfa-linoleico, fondamentali per un buon funzionamento di muscoli, recettori nervosi e di molte ghiandole; gli acidi grassi Omega-3 e Omega-6 sono rappresentati secondo un rapporto proporzionale di 1:3, ottimale per il metabolismo umano.

I semi contengono inoltre tutti gli 8 aminoacidi essenziali (leucina, isoleucina, fenilalanina, lisina, metionina, treonina, triptofano e valina) basilari per la sintesi delle proteine, anch’essi in proporzione equilibrata per l’organismo dell’uomo. Sono ben rappresentate anche le vitamine, in particolare la vitamina B1 (tiamina), e la vitamina E dalla potente azione antiossidante, e sali minerali come ferro, potassio, magnesio e calcio

Si consiglia di usarli in cucina, si prestano a molte ricette. Si possono aggiungere alle insalate, alla verdura cotta, si possono frullare con aglio e erbe aromatiche per fare un pesto… ma vediamo insieme alcune ricette:

 

Crema vegana spalmabile ai semi di canapa

Questa crema ha la consistenza del formaggio spalmabile e mostra la versatilità di questo prodotto.

Ingredienti: 1 tazza di semi di canapa, il succo di 1 limone, 1 cucchiaio di lievito alimentare, sale e 2-3 cucchiai di acqua.

 

Gli ingredienti vanno frullati nel mixer e si procede a velocità massima fino ad avere l’effetto cremoso del formaggio. Si spalma su tartine, bruschette o si condisce una pasta o un riso.

 

Frappè di semi di canapa alla banana

 

Ingredienti: 2 cucchiai di semi di canapa decorticati,2 banane, o altra frutta a piacere, 1 bicchiere di acqua, 2 cucchiaini di zucchero di canna poco sale.

Mettete tutti gli ingredienti nel mixer o usate il frullatore ad immersione e frullate finché raggiunge una consistenza cremosa.

 

Latte di canapa

Ingredienti: 60-80 grammi di semi di canapa, 1 litro di acqua, zucchero di canna integrale, miele o altro dolcificante, un cucchiaio d’olio di semi, un pizzico di sale

 

Frullate i semi di canapa con 250 ml di acqua, lo zucchero, l’olio e il sale. Aggiungete la restante acqua e frullate finché il composto diventa bianco latte. Consiglio di lasciar riposare il composto in frigorifero almeno due ore (ma anche tutta la notte) prima di filtrarlo.

A questo punto potrete filtrare il latte di canapa, con un colino.

La “polpa” ricavata dopo aver filtrato il latte di canapa può essere utilizzata per la preparazione di ricette dolci o salate, o spalmato sul pane a colazione.

Questo latte contiene tutte le proprietà di cui vi ho parlato, è molto nutriente e adatto anche ai bambini.

Al prossimo articolo continuerò a parlarvi delle altre proprietà della canapa, nel

frattempo le vostre richieste e proposte saranno molto gradite

Dott.ssa Margherita Buggero

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Disturbi di stagione

Disturbi di stagione: pervenire è meglio che curare

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Il Cristo, Pino e gli altri

 

Come ogni anno la nostra Associazione ha organizzato un pullman per la “Giornata della disabilità” al Cristo Pensante. Con noi c’erano L’Associazione Fabrizio Viezzer Onlus, la Comunità una Casa tra le case, entrambe di Soligo, il Gruppo le Roe, la sezione Cai Velio Soldan di Pieve di Soligo e per la prima volta la squadra di nuoto dei ragazzi della Nostra Famiglia di Pieve di Soligo, il collegamento con loro è dovuto al fatto che Martina, la figlia prematuramente scomparsa di Michele e Natalia, Presidente del Cai, allenava questi ragazzi, un intreccio di solidarietà dunque è stato il filo conduttore di questa bella esperienza.

Siamo partiti alle sette e arrivati al Passo Rolle alle nove, poi il primo tratto di salita fino alla Capanna Cervino, qui la messa con la partecipazione di più di cinquecento persone, c’era ovviamente Pino Dellasega, co-fondatore della Scuola Italiana Nordic Walking e Presidente di Ways Nordic Power nonché organizzatore della giornata della disabilità al Cristo Pensante e ideatore del Trekking del Cristo Pensante, la storia di questa straordinaria avventura la trovate al seguente link: http://www.trekkingdelcristopensante.it/la-storia, insieme a lui Chiara Campostrini collega e amica di Pino con il figlio Pietro anche lui ragazzo con disabilità, alla fine della messa Pino ha cercato di dirci qualcosa ma la commozione ha prevalso e solo i suoi occhi sono riusciti a farci capire il suo stato d’animo, travolto dall’emozione e provato dalla dura prova fisica e psicologica che nell’ultimo anno ha dovuto affrontare, un grande esempio di resilienza da parte di quest’uomo che ha dato tanto al mondo dello sport e della solidarietà e che ha fatto conoscere in Italia e in molte parti dell’Europa il Nordic Walking della Scuola Italiana.

Partiamo per il Monte Castellazzo a quota 2333 metri, un blocco di roccia che emerge dal terreno circostante come un castello, una lunga fila di persone si snoda sui sentieri che portano alla cima, un panorama meraviglioso ci fa da contorno, le Pale di San Martino sono uno spettacolo unico al mondo, ci sono anche tre Jolette, le carrozzine da montagna che permette di portare in quota persone con difficoltà di deambulazione, come non ricordare allora Elisa la ragazza di Treviso che lo scorso anno abbiamo portato al Cristo Pensante, a lei e alla indomita mamma Mariagrazia va il nostro abbraccio!

I nostro dodici ragazzi se la sono cavata molto bene lungo i ripidi sentieri, qualche breve pausa per bere un po’ d’acqua poi ripartivano motivati a raggiungere la cima, infine eccoci in vista della croce che anticipa la statua del Cristo Pensante, mai vista tanta gente cosi, oltre alle persone con disabilità c’erano anche molti appassionati legati al mondo del Nordic Walking con Istruttori e Maestri della Scuola Italiana, molti i genitori che hanno voluto far vivere questa esperienza ai loro figli, disabili e non, poi le foto di rito con questo Cristo con il mento appoggiato al palmo della mano che sembra guardarci con perplessità, quanta emozione ho letto negli occhi di quelle persone!

Nuvole nere ci fanno anticipare il rientro, facciamo appena in tempo ad iniziare la discesa che pioggia, vento, grandine e freddo ci arrivano addosso, per più di mezzora ci sferzano come per metterci alla prova, appena sotto alla cima troviamo l’intrepido Pino seduto su un masso, attorno a lui uno stuolo di amici che lo proteggevano da questo diluvio, dei veri angeli custodi, abbiamo poi saputo che tutto è andato bene e sono rientrati indenni alla base.

In quella mezz’ora sotto la pioggia ed il freddo ho visto un padre con la propria figlia disabile appoggiata al proprio zaino che imperterriti scendevano un passo dopo l’altro, il papà non sembrava preoccupato della situazione, rincuorava la figlia dicendole che di lì a poco sarebbe uscito il sole e lei lo seguiva con fiducia, quanto amore in quella famiglia, quanta pazienza e perseveranza nei genitori con figli disabili, chi non conosce queste realtà probabilmente non può capire la lotta continua di questi padri e madri che vivono ogni giorno innumerevoli difficoltà per permettere per ai propri figli di fare una vita dignitosa, sicuramente una lezione di vita per tutti.

Poi all’improvviso è di nuovo uscito il sole, il suo calore è stato per noi simbolo di speranza e rinascita, una sosta per asciugarci a Capanna Cervino e poi giù a fare merenda nel piazzale al Passo Rolle.

Questa giornata che si avvia alla conclusione ci ha dato tante emozioni e per certi versi è stata davvero straordinaria, ci ha posto tante domande, molte delle quali non hanno risposta, ma non importa, ci sarà tempo per quelle, noi intanto ci portiamo nel cuore i volti delle persone che insieme a noi hanno voluto fare questa esperienza, i loro sorrisi, le loro mani che hanno stretto altre mani.

Ci diamo appuntamento per il 2020, il Cristo sarà ancora lì ad aspettarci.

Giuliano Poletto

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LA NATUROPATIA

La naturopatia è un insieme di pratiche di medicina alternativa, che utilizza prodotti naturali e non utilizza rimedi chimici di sintesi.
Le leggi fondamentali in naturopatia sono poche ma ben chiare:

 

Primum non nocere: prima di tutto non far del male alle persone in nessun modo, ma fornire il sostegno più efficace con il minimo rischio.

Vis medicatrix naturae: promuovere l’auto-guarigione dell’organismo stimolando la forza vitale naturale.

Tolle causam: rimuovere le cause della malattia, piuttosto che sopprimerne i sintomi.

È importante rispettare le leggi che regolano il nostro corpo.
Essere attenti alla singola persona e non solo alla sua malattia
al riequilibrio energetico.
Ad una alimentazione equilibrata e naturale.
E a favorire la disintossicazione dell’organismo da tossine fisiche ed emotive.

Questo è quello che un naturopata dovrebbe fare e inoltre la persona che gli si rivolge dovrebbe essere consapevole della scelta salutare che sta per intraprendere e non fermarsi alla risoluzione del sintomo anche perché il nostro corpo ci manda dei messaggi importanti attraverso i sintomi e sopprimerli senza lavorare sulla causa spesso è una soluzione che comporta in seguito altri sintomi, altre malattie.
Per esempio perché e a cosa serve la febbre?
La febbre è un aumento della temperatura corporea, non è una malattia, ma un sintomo e prima di abbassarla è necessario comprendere perché c’è la febbre. Il nostro corpo ha una reazione ad una infezione, virus o quant’altro e per bruciare le tossine dannose alza la temperatura. In caso di presenza di febbre è importante capirne la causa prima di allarmarsi ed evitare di intervenire quando la temperatura non genera preoccupazione.
Un altro aspetto interessante è lo studio su ogni persona delle caratteristiche fisiche in rapporto all’umore e questo aspetto aiuta molto a comprendere quante interazioni ci sono fra la nostra mente, il nostro corpo e il nostro fisico.

Le emozioni sono una normale reazione del nostro essere agli eventi esterni entro i limiti normali, le emozioni non causano alcuna malattia o debolezza nel corpo. Ma quando le emozioni diventano incontrollabili allora possono provocare effetti anche agli organi interni. Si trova questa spiegazione anche in comuni modi di dire come nel caso di una persona particolarmente irosa la si definisce “fegatosa” o nel caso di un evento che non accettiamo si dice che quella cosa o persona “ci è rimasta nello stomaco”.

Questa per oggi è una premessa su cosa è la naturopatia, certo non è tutto qui, ma sono le basi e se vi piace l’articolo, se volete chiedere qualcosa o dare dei suggerimenti che potrei trattare, vi ringrazio fin d’ora.

 

D.ssa Margherita Buggero

 

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Colazione da re, pranzo da principe, cena da povero.

Il punto di partenza per costruire un’alimentazione adatta alle nostre esigenze è il primo pasto della giornata: la colazione.

E’ abitudine diffusa bere un caffè al volo, al massimo con qualche biscotto, senza neanche sedersi a tavola. Come potremo pretendere ottime prestazioni da una macchina che viaggia in riserva? Partiamo dall’inizio.

 

Al risveglio l’organismo ha accumulato 10-12 ore di digiuno, durante le quali ha continuato a “funzionare”, intaccando parzialmente le scorte di glicogeno, e si appresta ad affrontare una giornata lavorativa o di studio.

L’assetto ormonale del mattino spinge l’organismo ad un maggior consumo energetico, momento in cui vale la pena “approfittare” e mettere dentro un po’ più energia, anche in virtù dell’ottimale rapporto cortisolo/insulina che favorisce l’ossidazione dei grassi.

Una partenza ricca di energia e nutrienti modulerà, attraverso il senso di sazietà, la quantità di alimenti assunti nel resto della giornata, favorendo una miglior regolazione del peso corporeo.

Gli studi, infatti, ci dicono che facendo regolarmente un’adeguata colazione è più facile mantenere un peso sano ed ottenere dei benefici sul profilo lipidico e sulla sensibilità insulinica.

 

“Abbondante colazione” non significa però rimpinzarsi di biscotti: una colazione zuccherina infatti (succhi di frutta, biscotti, marmellate, nutella, nesquik, brioche, ecc… ) esaurisce rapidamente il suo effetto saziante per il rapido susseguirsi di innalzamento e calo della glicemia. La fame tornerà a farsi sentire nel giro di un paio d’ore.

 

È bene, quindi, ridurre la presenza di zuccheri e cereali raffinati, assumendo di regola frutta fresca (idratante e fonte di vitamine), preferendo cereali integrali, abbinando una fonte di proteine e una quota adeguata di grassi “buoni”.

 

Molti lamentano scarso appetito appena alzati, ma è solo questione di abitudine e metodo, provate così:

  1. terminate la giornata con una cena leggera (ad esempio un secondo con verdure): ciò permetterà all’organismo di manifestare più chiaramente il bisogno di nutrirsi al mattino;
  2. alzatevi per tempo, dedicandovi prima a tutte le altre necessità (lavarsi, vestirsi, ecc…) in modo da dare il tempo al corpo di “svegliarsi” e sedetevi a tavola per la colazione, anche l’atmosfera del pasto contribuirà a renderlo più facile;
  3. allenatevi gradualmente ad una colazione sempre più abbondante, che preveda differenti gruppi alimentari.

 

In linea generale, per rendere la colazione un pasto completo è necessario includere cibi provenienti da diversi gruppi alimentari:

> frutta fresca di stagione; possibilmente locale e mangiata con la buccia se edibile;

> cereali integrali: ottimo il pane di segale, per il suo basso indice glicemico, o fette biscottate integrali (ne esistono di ottime senza zucchero aggiunto, con olio di oliva invece che di semi) oppure fiocchi di avena (mai provato il porridge?);

> una fonte proteica a scelta: latte, yogurt o ricotta, bevanda o yogurt di soia, uovo alla coque, prosciutto DOP, salmone;

> grassi “buoni”: qualche pezzo di frutta secca, un cucchiaino di burro di cocco, qualche fetta di avocado, una spalmata di ghee.

 

Voi che colazione fate?

 

Dott.ssa Eva Da Ros Dietista

 

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Ortoressia: ossessione per il cibo sano

“Dottoressa sono stata molto male. Ho pensato che non avrei dovuto mangiare la ricotta industriale ma solo quella di caseificio. Ho iniziato a pensare alle conseguenze, a dirmi quanto sono stata sciocca e superficiale, ho considerato i conservanti ingeriti, le malattie…ho fatto la notte insonne”

Quello che avete appena letto è uno spaccato di una persona che soffre di Ortoressia. Coniato dal dottor Steven Bratman nel lontano 1997, l’Ortoressia si riferisce a un disturbo del comportamento alimentare. Secondo i dati del Ministero della Salute, oltre 3 milioni di persone in Italia ne soffrono e sembra che il numero sia in crescita. Quali sono i sintomi?

La persona ha dei pensieri ossessivi per mangiare cibo sano, inizia piano piano a eliminare dal proprio regime alimentare tutti i cibi considerati pericolosi può trascorrere la maggior parte della giornata pensando al cibo, seleziona quello che ha più benefici per la salute, senza considerare il gusto. Si sente in colpa se usa del cibo che non rientra nelle regole salutiste e fa il possibile per cercare di seguirle. Rinuncia volentieri a cene ed uscite e pianifica nel dettaglio la spesa e la dieta, elimina tutti i cibi che lontanamente potrebbero minare la salute, senza pero’ una fonte scientifica o autorevole ma a volte solo per sentito dire. Ha un’attenzione esagerata per il benessere della salute e un comportamento, come fare la spesa, diventa fonte di forte stress e ansia. Altri segnali possono essere l’eccessiva attenzione alla depurazione degli alimenti per paura di eventuali contaminazioni e l’ansia di nutrirsi di prodotti che non rientrano nella lista di quelli considerati ‘sani’, come ad esempio il junk food. Insomma, non si tratta di ‘semplice’ attenzione, ma di una fobia degli alimenti

Quando la persona soddisfa i propri criteri e regole allora si sente padrona di se’ stessa e capace di avere il controllo sulla propria vita.

Come potete immaginare, nel mondo attuale in cui viviamo nell’inquinamento, nella poca trasparenza delle sostanze contenute negli alimenti e dove l’attenzione per uno stile di vita salutare è in crescita, diventa difficile diagnosticare l’Ortoressia, poiché può essere scambiata per una scelta vita sana. Non tutte le persone che si prendono cura della propria alimentazione soffrono di Ortoressia.  Cio’ che fa la differenza è il tempo dedicato, quanto la scelta dei cibi sani condizioni la nostra quotidianità, il nostro umore, la nostra mente e i nostri comportamenti.  Per questo motivo bisogna prestare attenzione al tempo dedicato alla scelta del cibo. Facciamo un esempio: una persona che soffre di ortoressia non accettera’ un invito a cena cosi facilmente, studierà il posto, la qualità dei prodotti e rinuncerà se non lo riterra’ idoneo. Ricordo una paziente che mi disse: inizialmente ero agitata per la proposta di mangiare la pizza, poi sono riuscita a convincerli ad andare in quel locale dove so che l’impasto è fatto con farine locali, i prodotti usati a km 0…ecc”

Per affrontare e curare l’ortoressia si comincia riconoscendo e ammettendo la difficoltà, rivolgendosi poi a psicoterapeuti e dietisti, che potranno indicare l’iter più corretto da seguire per la gestione della disturbo.

 

Dott.ssa Veronica Gobbetto Psicologa e Psicoterapeuta

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Legumi per tutti i gusti (ed età)

E’ la stagione del raccolto per chi ha fatto l’orto, un tripudio di verdure colorate e legumi. Proprio di quest’ultimi vorrei parlarvi oggi. E lasciarvi qualche suggerimento di preparazione.

 

Doveroso iniziare con un semplice elenco dei legumi che possiamo reperire (nell’orto, al mercato del contadino o semplicemente in negozio), cercando di non confonderli con i cereali (capita che qualcuno pensi che l’orzo o il farro siano legumi): #fagioli, #ceci, #lenticchie, #piselli, #fave, #lupini, #cicerchie.

 

Ottimi amici della nostra salute, contengono fibre solubili (quindi utilissimi per il benessere intestinale e per controllare la colesterolemia), sono ricchi di proteine vegetali ed hanno un buon contenuto di ferro e zinco tanto per nominare i principali minerali presenti.

La biodisponibilità dei minerali è aumentata da #ammollo prolungato e #germogliazione, oltre che dall’evitamento di cibi ricchi di ossalati e fitati che ne inibirebbero l’assorbimento intestinale (tè, caffè, cioccolato, vino e alcune verdure).

 

Talvolta per i legumi manca la fantasia in cucina: un buon libro o sito di ricette vi possono venire in soccorso. Provate a fare un semplicissimo e veloce #hummus di ceci, sarà gradito da grandi e piccini. Oppure #polpette di lenticchie, #patè di cannellini, ceci #croccanti al forno…insomma una veloce googlata e non ci sono più scuse.

Si possono usare persino per fare i dolci! Ad esempio la torta di fagioli e cioccolato desta sempre curiosità e stupore, volete provarla? Ecco la ricetta (con tante variabili possibili):

230 g Fagioli lessati (azuki, borlotti)

2 uova

50 g zucchero Mascobado

30 g cacao amaro in polvere

2 cucchiai olio di cocco (ma anche burro o altro olio)

1/2 bustina cremor tartaro (o lievito x dolci)

Frullare tutto e infornare a 180°C x 30 minuti circa (prova stecchino).

 

È giusto sottolineare che i legumi fanno bene anche all’#ambiente: hanno un minor fabbisogno d’acqua rispetto ad altre fonti proteiche e fissano l’azoto nei terreni, migliorandone la fertilità, motivo della rotazione delle colture nei terreni.

In generale, dunque, cercate di consumare i legumi almeno 2 volte alla settimana, sostituendoli alle proteine animali, preferendo quelli freschi, surgelati o secchi.

 

Aspettiamo le foto delle vostre ricette nei commenti qui sotto ⤵

 

Dott.ssa Eva Da Ros Dietista

 

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